Scegli un lavoro che ami, e non lavorerai mai, neppure per un giorno in tutta la tua vita.            

- CONFUCIO - 

 

Claudio

Mio marito - Docente di scuola media, in quiescenza.

Monica

Mia figlia - Laureata in lettere moderne, impiegata presso una multinazionale.

Andrea

Mio figlio - Laureato in ingegneria, impiegato presso una multinazionale torinese.

Matilde

Mia nipote - Studentessa presso il liceo pedagogico.

Flaminia

Mia nipote - Ancora piccina.

Rosalba8

 

 

La valigia in una mano nell'altra la borsetta
  Camminano al Generale Cascino,
  In una giornata di fine Ottobre
  Ancora sotto il sole
  Hanno l'aria stanca,
  Di quelli che hanno fatto un lungo viaggio.
Eh già, sono due piazzesi che vengono dal Nord fino a qui
  Al paese, per la festa dei morti
  Questo viaggetto lo fanno ogni anno
  Non solo per portare i fiori ai loro morti
  Ma perché sono molto affezionati a Piazza
  Che li fece nascere.
Lui, il marito, cammina avanti diritto per la sua strada
  Ha fretta di arrivare a casa sua
  Lei, la moglie, gli va dietro
  Il passo un po' più lento,
  Ma qual è il motivo? Perché sarà più stanca?
  No, il motivo non è questo. 
I suoi occhi non hanno premura, sono desiderosi di guardare
  I banchetti con la verdura al mercatino
  Quella verduretta tanto desiderata al Nord
  Se la vorebbe comperare ora, tutta. Portarsela a casa
  Incominciarla a pulire e a cuocere prima di disfare la valigia
  Qualche volta, nel suo avanti e indietro Nord-Sud
  E' capitato proprio così. 
Quand'ecco, nelle vicinanze del banchetto di Mario,
  Uno dei suoi amici verdurari,
  Accade qualcosa che sa di commovente.
  Mario, l'uomo che aveva già visto la donna in lontananza
  Le porge la mano, e dentro cosa c'è?
  Un bel ficodindia arancione e giallo
  E' il suo modo di darle il benvenuto. 
Glielo vorrebbe sbucciare per farglielo mangiare ora stesso
  Ancora tutta imbacucata e sempre con la valigia in mano
  "Bentornata a Piazza signora! La vedo stanca
  Si ristori con questo bel ficodindia! Ora glielo sbuccio"
  La donna si ferma un momento per salutarlo
  E' emozionata per questo gesto
  Che ha il sapore della vera amicizia, del vero affetto. 
Eccome se volesse mangiarlo quel bel ficodindia!
  Ma cento passi avanti, c'è suo marito
  Che per primo, i ficodindia non gli piacciono
  Per secondo, ha premura di arrivare a casa
  (neanche avesse figlioletti che lo aspettano)
  Terzo e ultimo, lui non è portato per queste smancerie. 
Nel mentre (lui) si è fermato per guardare la scena
  E i suoi occhi sembra che dicessero
  "Dai! Rosà, muoviti, che hai dieci giorni di tempo
  per mangiarti tutta la verdura e i ficodindia che vuoi"
  La donna, che capisce suo marito al muovere delle ciglia,
  Per non fare chiacchiere non appena arrivati,
  Lo ascolta e si sbriga a camminare. 
Guarda di nuovo il bel ficodindia
  Tenuto in mano con tanta delicatezza,
  Come se non avesse spine,
  Chissà come doveva essere dolce?
  "No, grazie di tutto cuore,
  COME SE LO AVESSI ACCETTATO"
  Domani mattina ci vediamo.

 

 

 

 

 

Benvenuti nel mio piccolo angolo del web. Qui voglio condividere con voi un po’ delle mie emozioni, delle mie scritture dallo svariato contenuto… ho sempre il bisogno continuo di esprimermi attraverso la scrittura e la creazione. Sono una mamma, una donna comune, mi piace poter viaggiare leggendo un semplice libro, esplorare luoghi incantevoli, non leggo per criticare ma mi affascina tanto e, quando riesco, prendo un foglio e mi svuoto completamente. Proseguendo la lettura troverete le mie poesie… scritte in "Gallo Italico", dialetto della mia amatissima Piazza Armerina, testi scritti da me che lasciano trasparire la mia essenza.

Le mie ultime fatiche letterarie
racchiuse in questi libri