Scegli un lavoro che ami, e non lavorerai mai, neppure per un giorno in tutta la tua vita.            

- CONFUCIO - 

 

bidella

 

La recente poesia di Francesco sulla maestra del doposcuola, ha richiamato alla mia mente un’altra figura, quella della bidella (così si chiamavano un tempo le odierne operatrici scolastiche). Era l’anno 1999 e una bidella della elementare Roncalli (la scuola del torinese dove insegnavo) andava in pensione. Per rendere omaggio alla sua e mia sicilianità, scrissi dei versi “a ciàccesa”. Quei versi, “mediamente corretti” e riscritti in gallo italico, ora eccoli qua.

 

(ascolta in viva voce)

 

 

 

Graziella, u to m’stér d b’della,

t’ ha fàit anör

e jè cu tutt u cör

appruv’ u to valör.

Dìntra a cö fadàu

ch’era blù scur,

ggh stàvi bèngh

jé tu giur!

Tu pul’ziàvi a dèstra e a manca

du to travàggh nan éri mai stànca

e a purtè c’rculàri, eri percìsa e velòc

nan avìvi uguài!

Quànn dìntra a clàss

ggh’avìvi stàit tu

u perfùm da pul’zìa, r’stàva n l’àriu.

Damàgg nan putér’lu sciaurè ciù

A madgiörn, ch’era l’otta d mangè,

e n’ tucchàva cangè scòla,

cu ddi carusgétti ‘n fìla ‘ndiana

era ‘n problèma a stràta trav’rsè!

Ma a to màngh

n’aut tésa,

f’rmàva u traff’ch

e u ddasciàva dda, n’attésa.

Nan parröma pöi

cu quàu pr’mùra

d ‘n carusgétt ch’avèa màu d panza

t p’gghiàvi cùra!

A nuddu mai cuntàsti a v’rtà

fait sta ch’dòp u to m’schìggh

u carusgètt turnàva n’clàss

cuntènt e r’crià.

Èri a prima a ‘ntràs a scòla

l’urt’ma ad annéss’n

e mai, o quàs mai, t n’ stasgisti n’càsa

p’ fér‘t l’afféri to’.

Cu chisti pochi rìmi

scri’vuìti cu vèru s’nt’mént

höi fèstgg’àit

u to pensiönament.

Accett’li Graziella,

accuscì, unna sia ch’ t lùcc’nu i pè,

d mia e da Roncalli

mai scurdè’t hai a putè.

 

Rosalba Termini
Marzo 2017

 


Alessandro 2017-03-20 08:21

I Bidelli: gioie e dolori delle scuole. Questi operatori possiamo dividerli in due grandi categorie: I "Tuttofare" ed i "Pontieri". I tuttofare sono quelli che vorremmo avere tutti nelle scuole. Non solo puliscono, ma sono capaci di aggiustare, riparare e mettere in ordine l'edificio, anche se ciò non rientra nei loro compiti. In alcuni casi sono dei veri e propri "direttori generali" e spesso vengono criticati dai colleghi pontieri. Questi ultimi, generalmente provenienti da alcune regioni del Sud Italia (ma anche del Nord) sono quelli che sono specializzati nella costruzione dei ponti. Esempio: A novembre vi sono due giorni di vacanza? Loro partono, ma poi da casa mandano un certificato medico in modo che il "ponte" diventi lungo lungo fino a dicembre. A Pasqua vi sono cinque giorni? Loro si ammalano il giorno di Pasquetta in modo da ritornare i primi di maggio. Ecco perché, per la progettazione del famoso ponte sullo Stretto, il Governo si è affidato a loro!


Fedora 2017-03-20 08:52

Ancora una volta fai risaltare la tua sensibilità che
nei ricordi del passato evidenzia una melanconica dolcezza. Brava e complimenti Rosalba.
Un abbraccio.
Fedora


rosa 2017-03-20 10:33

Il sig Alessandro ha ragione in parte sui "pontieri", ma non tutti sono così....forse lui ha avuto la fortuna di poter lavorare a casa sua! La poesia dedicata alla tua bidella,cara Rosalba, disegna un quadro quasi familiare della scuola, dove la bidella, oltre che a pulire,conforta, guarisce,richiama anche all'ordine i ragazzi che non si comportano bene con i compagni....ma altri tempi ! Ricordi la nostra bidella? Che brava signora! Ci comprava persino i panini nella vicina bottega, se non avevamo avuto il tempo di farlo noi stessi!Oggi non è più così, ognuno si attiene alle proprie mansioni disinteressandosi di quello che succede intorno,si guarda l' orologio al secondo per poter andare via,non si pulisce più ( ci sono i pulizieri) nè tantomeno si parla con i ragazzi per confortarli o richiamarli.La tua poesia è splendida per questo ,ci riporta indietro nel tempo quando la scuola , nel suo insieme, era la nostra seconda famiglia!


Rosalba 2017-03-20 11:51

Cara Rosa grazie per avermi riportato alla memoria questo nostro comune ricordo di tanti anni fa! La bidella in questione si chiamava per caso Maria?!


Gaetano 2017-03-20 16:34

Salvatore, ho letto il tuo commento e ho deciso di non pubblicarlo perché, mentre apprezzi quello che scrive Rosalba, usi termini che non voglio ripetere per non alimentare una più che probabile polemica non adatta alle idee di questo sito. Sia tua che l'altro visitatore dite cose, a mio parere, vere ma spiacevoli quando si mettono chiaramente nero su bianco. Anch'io ho avuto le mie belle e brutte esperienze scolastiche pur insegnando dalle nostre parti e non al Nord e devo ammettere che le persone corrette e volenterose o scorrette e lavative esistono ovunque ed è bene che lo si dica, ma senza eccedere in sterili diatribe personali.


Andrea 2017-03-20 19:16

Un gran bell'omaggio, traspare tutto il sentimento e la gratitudine di una vita di lavoro insieme!


Franca Verde 2017-03-21 11:44

Bei ricordi emergono alla mente quando incontri "belle persone" dedite al proprio lavoro con correttezza e professionalità.
Questa è la tua Graziella "bidella della scuola Roncalli" pronta ad accudire piccoli e grandi.
Brava, mi è piaciuta tanto.
Continua sempre con la tua rima ciaccèse.
Franca Verde.


Mara 2017-03-22 09:53

Bellissimo aver ricordato "la bidella" che comunque è nei cuori di tutti noi, quando eravamo bambini. Le tue parole sono fedeli ai nostri bei ricordi. E' anche un vero inno al ruolo importante e insostituibile che una volta aveva questa figura. 
Complimenti, vorrei sentirtela recitare.
Mara


Giusi 2017-03-25 16:33

Rosalba, non sempre si trova una "bidella" come quella da te descritta, ma quando capita, diventa un tutt'uno con la nostra vita scolastica, una compagna preziosa nel difficile percorso di noi docenti, una memoria per sempre! 
Brava Rosalba, la tua capacità descrittiva e connotativa ha raggiunto lo scopo.


mariuccia 2017-03-31 18:10

Cara Rosalba, certamente avrai fatto felice la " bidella" che andava in pensione , con le tue parole affettuose che richiamavanno dolci ricordi.
Complimenti ancora, non finisci mai di stupirmi!